In una "grotta" del centro storico di Peschici c'è il Museo etnografico di Italia Vecera. Troverete un presepe dal sapore e dal gusto particolare, con un annesso corredo di attrezzi, foto e oggetti di un passato che non c’è più e che lei non ha voluto cancellare. Nel piccolo Museo delle tradizioni ha conservato di tutto: dalla madia per la pasta del pane e multiuso, alla serie di pentolame in ferro, usato e comune negli anni ‘30-‘40 per sostituire il più prezioso rame. Ma anche culle , oggetti ormai fuori dal quotidiano, addirittura il recipiente che sostituiva il water quando la rete fognaria da queste parti era ancora un sogno ma anche immagini sacre, stampe, foto, utensili.
Lo mantiene con i suoi sforzi il piccolo Museo che il Comune farebbe bene a fare suo. Lo fa con le offerte dei visitatori che lasciano un piccolo obolo in un piatto. Era un locale di proprietà della famiglia dove Italia ha portato tanta roba che ha trovato in casa. Poi ha allargato l’appello e ha chiesto ad amici e parenti di donare oggetti che hanno accompagnato e arricchito la mia vita, quelli che hanno contrassegnato la gioventù, la vita dei miei genitori e dei suoi avi. Li ha raccolti e messi tutti qua, a disposizione dei tanti giovani e non che vengono in questa strada per un tuffo nei ricordi dei nonni anche se portano il trasgressivo “piercing” al naso o indossano larghi pantaloni. Un punto di incontro di culture e storie di generazioni che farebbe venire la pelle d’oca a tanti antropologi e ricercatori ma che invece resta ancora lo sforzo di una donna che, puntualmente, ogni mattina, apre il suo "centro culturale" e siede davanti alla porta a realizzare merletti o altri lavori artigianali con i ferri. E' un'altra faccia - anche questa bella - di un Gargano speciale.