Storie di emigranti raccontate da giovani scrittori
Giovani autori crescono nel solco della tradizione. Il lavoro di ricerca “La storia di nonna Rina. Da Cagnano Varano a Londra”, realizzato da Jessica Coccia della VB Cat dell'Istituto superiore "Del Giudice di Rodi Garganioco, e che è stato presentato con un videoclip, ha vinto il primo premio della sezione “ragazzi” (Storie vere di una scuola fantastica) del Concorso letterario nazionale “Il Rovo”, organizzato dall’Associazione “Capojale”. Alla premiazione di Cagnano Varano era presente nonna Rina, con le sue figlie e la nipote Jessica che ha raccontato così la sua storia “migrante”.
Mungitori garganici "doc" all'assalto del titolo mondiale
In tre al campionato mondiale di mungitura per difendere la cultura pastorale del Gargano. E' questa l'obiettivo che accomuna i tre allevatori garganici che, nel prossimo fine settimana, precisamente il 20 settembre, parteciperanno al campionato mondiale di mungitura in programma in Val Brembana, in provincia di Bergamo. "Assalto" al titolo lanciato da Mario Vocale (S.Nicandro Garganico), Donato Iacovelli e Giuseppe Tarantino (Cagnano Varano). Il primo ci proverà con la sua vacca podolica (animale che cresce allo stato semi-brado nei pascpoli della "montagna del sole", gli altri due con vacche della razza "bruna alpina" messe a disposizione dagli organizzatori.
Un'occasione per parlare della cultura pastorale del promontorio. Autentica nicchia di tradizione popolare che, per millenni, ha legato gli allevatori al Territorio e che ora rischia di essere schiacciata e cancellata dalla globalizzazione nelle vesti dell'industria casearia. Ognuno di loro è detentore dell'antico sapere delle mani tramandato da generazione in generazione continuando a praticare un mestiere tanto antico quanto difficile e duro. In Val Brembana ci andranno per dire che il mondo pastorale garganico è vivo.
Il Gargano dei briganti tra contadini e braccianti
"Contadini e braccianti nel Gargano dei briganti" è il titolo del libro di Michele Eugenio Di Carlo che sarà presentato a Poggio Imperiale il 5 settembre (ore 19, sala Teatro in via Oberdan. Un argomento quantomai interessante in un momento in cui il fenomeno dei braccianti - e con le problematiche relative - è molto attuale. Oltre a quella dell'autore, prevista anche la relazione di Antonietta Zangardi e gli interventi degli autori Saverio Cioce e Giuseppe Lucera. La serata sarà allietata dai brani e dai versi di Stefania Cristino, accompagnata da Primiano Schiavone e Gino Maselli, e di Rossella Gravina, Titti Romano e Nicla Simeone.
Gli Ebrei di S.Nicandro aprono le porte della loro tradizione
Matteo Salvatore e il suo "mondo" ancora così attuale
Il 27 agosto del 2005, in un basso di via Capozzi 16, moriva a Foggia Matteo Salvatore, il cantastorie di Apricena, dove nacque il 16 giugno 1925. Una delle figure più interessanti ed emblematiche della cultura popolare di Capitanata e dell'Italia del Sud, conosciuta e apprezzata dai grandi artisti e letterati del suo tempo. Un anniversario, quello di oggi, passato in sordina e dimenticato da tutti - come si legge sula "Gazzetta del Mezzogiorno" in edicola - ma che comunque non può far calare il sipario su un artista che ha avuto la forza di scrivere brani in cui ha descritto la sofferenza e il dolore vissuti da un'intera generazione. Di Matteo Salvatore si è parlato tanto, le sue canzoni vengono cantate in ogni rassegna o serata di musica popolare, ma il suo messaggio - molto profondo - non può essere dimenticato.
Basta scorrere le cronache dei Tg e appuntare nella mente le immagini di braccianti mal pagati, morti assurde nei campi, per capire che il "mondo" di Matteo Salvatore" è purtroppo ancora vivo. Il dolore e la rabbia che la sua voce esprimeva non sono fuori luogo anche nel 2015, a dieci anni dalla sua scomparsa. E ancora prima di questa nostra generazione "così attenta" ai messaggi dei suoi testi (ma siamo sicuri che tutti li considerino per la loro vera essenza o è una moda del momento saper canticchiare rime delle sue ballate?).
Oggi quei brani sono ancora "colonna sonora" di un mondo dove esistono schiavi e oppressi sul lavoro, dove fiumi di migranti solcano il mare in cerca di un futuro migliore. Lui lo aveva scritto e cantato con molti anni di anticipo. Figlio di quell'Italia che usciva dalla Seconda Guerra Mondiale in cerca di un mondo diverso e che invece si trovava ancora costretta a subire angherie di ogni genere. Come i nuovi schiavi dei campi di oggi e i passeggeri delle "carrette del mare". E' questo il messaggio artistico dell'uomo Matteo Salvatore. Per conoscerlo o capirlo non basta strimpellare o cantichiare frasi delle sue canzoni. Occorre entrare nel suo io. Quello dell'uomo che ha firmato anche la colonna sonora dei nostri giorni...
Le minoranze linguistiche di Capitanata ancora protagoniste
Torna on line il "Folklore d'Italia", la rivista ufficiale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari di cui fa parte anche il nostro Centro Studi. Con un viaggio speciale tra le iniziative e gli spazi del Museo delle arti e delle tradizioni popolari di Roma con la mostra “L’Italia dalle molte voci” dove sono allestiti anche momenti di cultura franco-provenzale e "arbëreshë" (le minoranze linguistiche della Capitanata). E poi approfondimenti e agenda dei prossimi appuntamenti della Fitp in Italia e nel mondo.
L'ultimo numero del "Folklore d'Italia" (scaricalo qui)
San Marco la Catola, torna la "Giostra della Jaletta"
Sette i rioni che il 20 agosto a San Marco la Catola disputeranno la tradizionale Giostra della Jaletta, torneo equestre, che ruota attorno ad una tinozza di legno a doghe con al di sotto una fessura ad anello: la jaletta. Per l’occasione si affrontano quattro cavalieri per ogni rione (Vall Saccon, Via Nov d Sott, Stanca Cavall, U Giardin, Sant Lorenz, Port’ammont e Port’abbasc) nel tentativo di infilare la verga nella fessura posta sotto la jaletta, che, riempita d’acqua, è appesa ad una fune tra due balconi. Ogni volta che un cavaliere, nel tentativo di infilare la verga nella Jaletta, si rovescia addosso il secchio pieno d’acqua, si scatena l’ilarità del pubblico e delle tifoserie; quando invece riesce nell’impresa, riceve dei premi ed un punteggio a seconda dell’andatura del cavallo: 5 punti per il galoppo, 3 punti per il trotto e 1 punto per il passo. Va da sé che più veloce è l’andatura e minore è il rischio di bagnarsi. Il punteggio viene assegnato da una giuria tecnica composta da un numero variabile di componenti. Alla fine della Giostra risulterà vincitore il rione che avrà totalizzato il maggior numero di punti. Un annunciatore dirige le movenze della gara e le commenta in dialetto, appellando i cavalieri con i loro soprannomi e prendendo in giro quelli più maldestri. Appuntamento alle ore 16, sotto le mura del Palazzo Ducale Sfilata; alle ore 19, finale e spettacoli vari con: gli Sbandieratori "Federiciani" di Lucera, i buttafuoco, giocolieri e trampolieri dell'Associazione "Liu.Bo" di Lucera, il Gruppo danza medievale di San Marco La Catola, la Compagnia del Circo Squilibrato di Venezia. L'evento è organizzato dall'Associazione "Giostra della Jaletta".
Monteleone di Puglia, ecco il sound di Enzo Avitabile
Ci sono Enzo Avitabile e la sua "black tarantella" il 16 agosto a Monteleone di Puglia (piazza Municipio, ore 22). Un concerto suggestivo e coinvolgente: il particolare sound del musicista partenopeo, il sax, le sonorità “soul-blues” e il trascinante ritmo delle percussioni dei Bottari di Portico animeranno una serata unica, all’insegna del cortocircuito tra antico e moderno. Al fianco di Avitabile come sempre, “I bottari di Portico”, originale ensemble della provincia di Caserta, band che ripropone i suoni ancestrali, le musiche e gli strumenti dell’antica tradizione contadina campana, risalente al XIII secolo. come botti, tini e falci - trasformati in percussioni.
Carpino, dagli Usa per ripercorrere le sue origini
Consegnato dal sindaco di Carpino, Rocco Manzo, un piccolo riconoscimento a Dominick Daddetto come premio per la sua perseveranza nel ricercare le sue radici. Dominick è un ragazzo di 21 anni che vive nel New Jersey e da piccolo è sempre stato curioso di quel paesino italiano dal quale suo bisnonno emigrò a inizio '900. La notizia è stata messa online dal blog "Amara terra mia".
Poche erano le informazioni che aveva trovato nella sua famiglia, ormai radicata in USA, ma grazie ai social network Dominick è riuscito a "ritrovare il filo", riuscendo addirittura a imparare il dialetto carpinese (anche grazie a Tonino Trombetta). Da pochi giorni Dominick è in visita a Carpino con i suoi genitori, sorpreso dell'immensa bellezza e varietà del Gargano.
Intervista a Dominick Daddetto (il video) clicca qui
A Deliceto c'è il Festival del folklore con dodici gruppi
Anche quest'anno Deliceto si prepara ad aprire le porte al Folk Festival organizzato dal Gruppo folklorico “Skarìa”, rassegna ormai giunta alla quarta edizione. Ben 12 gruppi folklorici, 500 tra musicisti e ballerini, provenienti dalle varie regioni del sud, che quest’anno animeranno il Folk Festival: G.F. “Antica Vescia” di Castelforte (Latina), G.F. “Pizzeche & Muzzeche” di Vieste (Foggia), G.F. “F’st’nidd” di Lavello (Potenza), G.F. “I Guje” di Guglionesi (Campobasso), G.F. “La Frattese” di Ausonia (Frosinione), G.F. “Lu Chicchirichì” di Viggiano (Potenza), G.F. “Agnone” di Agnone (Isernia), G.F. “Fontanavecchia” di Casalduni (Benevento), G.F. “Re Pambanelle” di Bitonto (Bari), G.F. “Le Due Torri” di Miranda (Isernia), G.F. “Aterranesi” di Montoro (Avellinio), G.F. “Lapecheronza” di Ruvo di Puglia (Bari).