Eugenio Bennato ha mantenuto la promessa. Questa mattina, ha reso omaggio alla tomba del cantastorie dei poveri, Matteo Salvatore, nel cimitero di Apricena raccogliendosi in preghiera insieme ai suoi musicisti, al suo staff e al produttore Renato Marengo che lo aveva preceduto qualche settimana fa. Il cantautore napoletano, noto per la sua vecchia amicizia con l'artista garganico scomparso nel 2005, ha visitato il monumento funebre eretto nel giugno scorso grazie anche all'impegno del nostro Centro Studi. Accompagnato dall'imprenditore Franco Dell'Erba si è informato sull'opera disegnata dall'architetto Giovanni Carrozzo e realizzata dal maestro scalpellino Antonio Del Campo.
«Un omaggio doveroso - ha ricordato Bennato - a un uomo che amava questa terra descrivendone amarezze e paure. Artista che ha ancora bisogno di una giusta dimensione in campo culturale e storico. Bene ha fatto Apricena, anche se con un po' di ritardo, a edificare questo monumento. Un complimento particolare al Centro Studi Tradizioni Popolari "Terra di Capitanata" per l'idea, realizzata, mi è stato detto, in poche settimane grazie anche alla spinta e alla volontà del Comune. Come amico e cultore della musica di Matteo Salvatore non posso che esserne felice». Poi un aneddoto, uno dei tanti che aleggia sulla figura del cantastorie di Apricena. «Un Capodanno - ha aggiunto Bennato - venne a casa mia per festeggiarlo insieme alla mia famiglia e a mio fratello Edoardo. Stette da noi tre giorni e al momento di partire mi disse: "Me ne devo andare? Qui mi sento a casa mia...". Ci basta per capire la schiettezza di una persona che anche della semplicità aveva arricchito la sua vita». L'incontro è stato coordinato da Matteo Rendina.